Fedriga aggiunge: «Bisogna schierare l’esercito lungo i nostri confini».
I presidenti delle due Regioni si sono incontrati alle porte di Sacile, al confine tra Veneto e Friuli, per l’inaugurazione della Garbellotto, storica azienda delle botti. L’analisi del numeri: dall’inizio dell’estate, sul totale dei nuovi casi di contagio rilevati, la quota importata è pari al 55% in Veneto e all’80% in Friuli Venezia Giulia. «È inaccettabile che un territorio che ha lavorato bene si debba portare in casa di nuovo il virus per l’incuria di Paesi che non hanno adottato un piano di sanità pubblica», attacca Zaia. «Non dico di sospendere il trattato sulla circolazione europea, ma è necessaria una maggiore severità , altrimenti gli sforzi italiani risultano vani», concorda Fedriga. «Purtroppo non abbiamo la competenza nel controllo dei confini per bloccare gli immigrati irregolari che arrivano in Friuli Venezia Giulia, ma non possiamo essere noi a pagare le conseguenze dei mancati controlli».
Veneto 31 nuovi positivi. Sono 31 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Veneto, per un totale di 19.790 contagi dall’inizio dell’epidemia. Lo rileva il bollettino emesso dalla Regione. Il report segnala anche un decesso in più rispetto a ieri, per un dato complessivo di 2.064 vittime (tra ospedali e case di riposo). Quanto alla situazione clinica, i ricoverati con Covid sono 115 (-2), stabile il numero dei pazienti in terapia intensiva, 7, di cui uno solo positivo.
Di qui la necessità , secondo Fedriga, di mandare i militari lungo i 200 chilometri della demarcazione ad Est, attraversata negli ultimi dieci giorni da un intenso traffico di migranti provenienti da Pakistan, Afghanistan, Bangladesh e Sri-Lanka. L’esercito al confine orientale potrebbe così rafforzare l’iniziativa annunciata dal Governo a Fedriga: «Ne ho parlato con il ministero dell’Interno, ora parte un nuovo progetto per favorire le riammissioni in Slovenia. Ma al tempo stesso si deve essere severi con chi rientra e non rispetta la quarantena». Zaia concorda: «Vedo una certa insofferenza nel rispetto delle regole, a cominciare dall’isolamento fiduciario. Anche se la situazione è sotto controllo, dal punto di vista della gestione ospedaliera, non possiamo permetterci di ridare spazio al virus: chi arriva deve essere sottoposto subito alla misurazione della temperatura, al test rapido e, in caso di positività , alla quarantena».
da Il Messaggero.it
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