E’ avvenuto sabato, presso il Padiglione B del Carcere di Torino, un detenuto di origine marocchina ha innescato una protesta tumultuosa intorno alle 13:30, rifiutandosi di restare nella propria cella. La situazione è rapidamente degenerata quando il detenuto ha iniziato a distruggere suppellettili e sanitari del bagno, utilizzando i frammenti di ceramica come arma e barricandosi per impedire agli Agenti di Polizia Penitenziaria di uscire dalla Sezione, minacciandoli e tentando di ferirli. Altri Agenti sono intervenuti con scudi per proteggere la loro incolumità e liberare i propri Colleghi intrappolati all’interno della Sezione. L’operazione è stata complessa ed ha richiesto diverso tempo: solo intorno alle 16:00 è stato possibile rimuovere le barricate e accompagnare il detenuto al piano terra per un colloquio con il Comandante di Reparto e gli Ispettori di servizio. L’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) elogia l’encomiabile Personale di Polizia Penitenziaria per il loro eccellente e professionale intervento nel ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno della sezione detentiva. Tuttavia, l’OSAPP sottolinea che le aggressioni al Personale penitenziario, sia Maschile che Femminile, dovrebbero essere un’eccezione nelle carceri italiane. Purtroppo, nella realtà attuale, l’eccezione per il Personale di Polizia Penitenziaria è trascorrere un turno di servizio senza il timore di riportare gravi lesioni fisiche, come fratture alle costole, alle braccia o alla mandibola, solo per citarne alcune, o persino rischiare la propria vita.
Redazione OSAPPOGGI.it