La clausola dei 70 anni, emergente in coda, fa drizzare le antenne di Pietro Grasso, che interroga nel merito il nostro che però “cade dal pero”, appunto, negando candidamente di immaginarsi simili risvolti della sua nota ovvero di conoscere l’esistenza della circolare, dianzi richiamata, disconoscendo di fatto che detenuti comuni ultra70enni non esistono: ma non è forse Consigliere della Programmazione Sanitaria al DAP da oltre un decennio?

La cosa che poi da ancora più nell’occhio e risalta è la condotta della Asl di Viterbo che anzichè farlo “respirare”, dopo la bufera in cui è stato trasportato dal corso degli eventi, premia addirittura Starnini con una bella delibera datata 7 agosto – 5 mesi dopo la vicenda – dove gli “rinnova per ulteriore anno il comando presso il Ministero della Giustizia”. Teniamo sempre bene a mente che c’è un’altra vicenda giudiziaria che vede coinvolto il direttore di Medicina Protetta, quella dei “furbetti del ticket”.

Ma l’altra coincidenza, che si va ad aggiungere alla lista di anomalie, è quella accaduta il 27 agosto, ben 20 giorni dopo il rinnovo dell’incarico concesso a Starnini: Umberto Bellocco, tra i fondatori della Sacra Corona Unita, viene trasferito proprio a Belcolle nel reparto di Medicina Protetta diretto dal medico viterbese. Inutile dilungarsi sul curriculum mafioso del boss Bellocco, facilmente rintracciabile su internet. Un fiume di intercettazioni, deposizioni di testimoni, operazioni della DDA e condanne.

Chissà se è veramente tutto giusto e perfetto.

fonte: lamiacittanews.it