“In attesa che lo faccia il Ministero della Giustizia”.
Il Partito radicale fa le veci di Alfonso Bonafede e pubblica i dati del monitoraggio dalle carceri italiane in relazione all’epidemia di coronavirus. “In 11 istituti si registrano più di dieci casi, in 66 istituti i positivi oscillano fra 1 e 9; gli agenti di Polizia penitenziaria positivi sono 824. I dipendenti amministrativi positivi sono 65. I detenuti positivi 658. Al momento sono undici i focolai sul territorio. Riguardano soprattutto il carcere di Terni, Frosinone, di Alessandria, di Larino, di Milano Opera, di Poggioreale, di Secondigliano. Inoltre, all’annuncio della Campania zona rossa, è esplosa la protesta dei detenuti ad Ariano Irpino.
“Non manca giorno o ora che i sindacati di polizia penitenziaria non lancino l’allarme per il diffondersi del virus all’interno degli istituti di pena di tutta Italia – denuncia Irene Testa, tesoriera del Partito radicale in sciopero della fame da domenica 14 novembre -. Le numerose segnalazioni che arrivano al Partito Radicale ci descrivono una situazione catastrofica: mancano presidi sanitari e personale e non ci sono gli spazi necessari per isolare i positivi. In tutto ciò, non si conoscono i dati reali dei contagi poiché il sito del Ministero della Giustizia e le regioni, alle quali è appaltata la sanità penitenziaria, non rendono noti i dati. Nel mentre continua il digiuno indetto da Rita Bernardini e da diversi militanti del Partito radicale, alla quale ho aderito ad oltranza, per chiedere ai procuratori della Repubblica che ne è stato della denuncia per reato ipotizzato di “procurata epidemia colposa mediante omissione” nei confronti del ministro Bonafede e del Dap, denuncia inviata nel mese di marzo alle procure insieme al segretario Maurizio Turco e all’avvocato Giuseppe Rossodivita“.
Fonte: liberoquotidiano.it