Salerno – “Droga e cellulari in carcere e l’arresto di un agente di polizia penitenziaria. C’è una falla nel sistema di sicurezza all’interno del carcere di Salerno?”, chiede la giornalista Barbara Albero al procuratore Capo Giuseppe Borrelli a margine della conferenza stampa di presentazione degli esiti di una importante e complessa indagine sfocata in 47 arresti (tra cui, appunto, quello – ai domiciliari – un agente di Polizia Penitenziaria).
La risposta è scevra da ogni equilibrismo: “Altro che falla, il sistema di sicurezza all’interno del carcere è da tempo andato a picco. Per responsabilità che prescindono dalla struttura direttiva dell’amministrazione penitenziaria. Ad esempio la miniaturizzazione degli apparati di trasmissione richiede attenzione e tempi nelle perquisizioni e attenzione nella sorveglianza dei colloqui non pretendibili da organici ridotti al minimo”.
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