
COMUNICATO STAMPA OSAPP – 17 MAGGIO 2025 – Rivolta nella Casa Circondariale di Brissogne (Aosta). Beneduci, “Istituto fuori controllo, agenti a rischio. Servono interventi immediati”. – I disordini sono iniziati intorno alle ore 19:00 del 16 maggio 2025, subito dopo la chiusura delle celle, presso la Casa Circondariale di Brissogne (Aosta), nelle sezioni A1 e C1 del primo piano, dove sono ristretti detenuti comuni a regime ordinario. I disordini si sono evoluti rapidamente in una violenta rivolta, che ha proseguito fino all’una circa del 17 maggio, quando la situazione è finalmente tornata sotto controllo. Durante la rivolta, i detenuti hanno incendiato e bruciato lenzuola e pezzi di materassi, mettendo a rischio l’incolumità di tutti. Hanno appiccato il fuoco nei corridoi delle sezioni detentive, gettando oggetti bruciati nei corridoi stessi e alimentando ulteriormente il caos. Questi atti hanno creato disordini enormi, con il personale che ha dovuto affrontare il pericolo di incendi e fumi densi. A causa dell’intensificarsi dei fumi, il personale è stato costretto ad aprire le sezioni e far evacuare i detenuti sulle scale interne per tutelare la propria incolumità. Approfittando del momento di confusione, un gruppo di detenuti ha forzato i cancelli interni e si è riversato nella rotonda – il posto di servizio del personale – iniziando a devastare l’area. Hanno tagliato fili elettrici, sfasciato neon, danneggiato vetri, porte e computer, creando una situazione di grave pericolo. Inoltre, i detenuti hanno incendiato e lanciato bombolette di gas, facendole esplodere nei corridoi, mettendo in serio rischio l’incolumità di tutto il personale e della popolazione detenuta. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco e alcune ambulanze. Tre agenti sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Regionale “Umberto Parini” di Aosta per sintomi riconducibili a intossicazione da fumo. Si segnala inoltre che un agente è svenuto all’interno della sezione, presumibilmente a causa del fumo, e – secondo quanto si apprende – sarebbe stato soccorso inizialmente da alcuni detenuti presenti sul posto. Molto personale libero dal servizio è stato urgentemente richiamato e sono intervenute forze interne in tenuta antisommossa per riprendere il controllo della situazione. Solo quando i detenuti si sono trovati di fronte a una risposta compatta e determinata, sono rientrati nelle rispettive celle. Nonostante la gravità dell’evento, non si è registrata alcuna presenza delle unità speciali come il GIR (Gruppo Intervento Rapido) e il GIO (Gruppo Intervento Operativo), più volte decantati dal Sottosegretario Delmastro come pilastri della sicurezza penitenziaria. Ancora una volta, la realtà dei fatti ha mostrato l’assenza di supporto concreto. «La situazione è sconvolgente – dichiara il Segretario Generale dell’OSAPP, Leo Beneduci –. Solo pochi giorni fa un giovane agente ha rassegnato le dimissioni dal Corpo di Polizia Penitenziaria, denunciando un ambiente lavorativo tossico e particolarmente difficile. Oggi comprendiamo ancor più chiaramente le ragioni di quel gesto, che riflette il clima insostenibile da tempo presente nel carcere valdostano. Non possono tardare ulteriormente interventi concreti e urgenti. Lo stesso istituto è privo di Comandante da oltre otto anni: una situazione che denunciamo da anni restando sistematicamente inascoltati.» L’OSAPP chiede con fermezza la rimozione immediata degli attuali vertici dell’istituto e la nomina di un Direttore e di un Comandante entrambi dotati di comprovata esperienza, in grado di ristabilire condizioni minime di sicurezza, gestione e legalità. Non è più accettabile che una struttura così complessa venga lasciata in una condizione di precarietà organizzativa. «A rischiare, ancora una volta, sono solo gli agenti di Polizia Penitenziaria – conclude Beneduci –. Questa situazione è divenuta indegna. Il Sottosegretario Delmastro continua a fare solo slogan e passerelle, mentre i gravi problemi del sistema penitenziario si ripercuotono drammaticamente sulle spalle della Polizia Penitenziaria, che continua a pagare il prezzo più alto in termini di stress, abbandono e insicurezza.»
Ufficio Stampa OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria