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RINNOVO CONTRATTUALE PERSONALE NON DIRIGENTE DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA PER IL TRIENNIO 2019/2021 – IERI 28 APRILE IL PRIMO INCONTRO

Come OSAPP, stante anche quanto comunicato dalle altre OO.SS. rispetto all’incontro odierno di cui all’oggetto, riteniamo importante fornire ai nostri Aderenti e a tutti i Colleghi/e l’informazione più puntuale ed esatta possibile sulle iniziative in essere.

In sintesi e come, peraltro, dall’OSAPP già comunicato l’aumento medio mensile lordo pro-capite proposto in sede di Funzione Pubblica, a regime nel 2021 sarebbe pari a 113 euro da “spalmare” sulle complessive voci stipendiali e sulle indennità accessorie.
Peraltro e come specificamente denunciato dall’OSAPP nell’incontro odierno l’aumento del 3,78% (inferiore al 4,06% nel Comparto Funzioni Centrali ex Comparto Ministeri) corrisponde per la Polizia Penitenziaria ad un aumento annuo lordo medio di 1.492 euro, inferiore di 100 euro a quello previsto per la Polizia di Stato e che per tale ragione, stante l’identità degli aumenti per analoghe qualifiche in tutte le Forze di Polizia e Armate del Comparto, comporterebbe un minore stanziamento di circa 6 milioni di euro per il FESI 2021/2022 della Polizia Penitenziaria che l’OSAPP ha richiesto specificamente di colmare.

Ulteriormente e come appreso durante l’incontro, anche l’aumento medio lordo mensile pro-capite di 113 euro rappresenterebbe una previsione del tutto teorica, atteso che sarebbe in corso in ambito governativo una sorta di trattativa, tra i Ministri Brunetta e Lamorgese da un lato e il Ministro dell’Economia dall’altro, intesa ad individuare per il Comparto Difesa e Sicurezza risorse economiche aggiuntive in riconoscimento della “specificità” del settore nel rispetto dell’articolo 19 della Legge 183/2010. Anche per tale motivo riguardante la reale entità delle risorse disponibili l’OSAPP non ha ancora formulato una propria proposta definitiva alla cui compilazione dovranno concorrere le informazioni, ad oggi non fornite dall’Amministrazione penitenziaria centrale, sull’incidenza complessiva degli aumenti sulle varie voci stipendiali (parametro, indennità pensionabile, assegno di funzione, presenze esterna e qualificata, prestazioni straordinarie, diaria e servizi di missione etc.).
Inoltre, in sede di Dipartimento per la Funzione Pubblica è stata indicata quella del 30 giugno quale data ultima utile alla conclusione del trattativa contrattuale il cui superamento comporterebbe la sottrazione dal rinnovo contrattuale dello stanziamento aggiuntivo di 210 milioni di euro da destinare, poi, all’esclusiva spesa per il FESI.

In concreto, quindi, le richieste della maggioranza delle OO.SS. presenti e dei CO.CE.R. hanno riguardato:

1) Il fatto che l’esiguità delle risorse disponibili rende improbabile una conclusione delle trattative contrattuali entro il 30 giugno 2021, atteso tra l’altro che non si è al momento in grado di conoscere se a tali risorse economiche sia da aggiungere o da sottrarre l’indennità di vacanza contrattuale come avvenne nel 2018;

2) Il fatto che, a differenza del contratto ad esclusivo contenuto economico del 2018, allora necessitato dall’imminente cambiamento del quadro politico e per il quale l’ADDENDUM aggiuntivo sottoscritto per gli impegni di carattere normativo e non rispettato in alcun modo in sede governativa, il nuovo contratto dovrà riguardare in primo luogo dette innovazioni normativa troppo a lungo dimenticate e/o disattese nel nostro Comparto, ad esempio, in merito alla tutela legale e della salute, per il rispetto pieno della genitorialità o riguardo a particolari servizi quali quelli per l’Ordine Pubblico, di autista-scorta, ovvero ed in sede pensionistica, stanti specifiche sentenze per l’art.54 (calcolo ai fini pensionistici delle anzianità pre-20° anno di servizio) ovvero riguardo ai 6 scatti non riconosciuti benché pagati, ed ancora rispetto al servizio di missione o anche, come proposto dai CO.CE.R. in merito al trasloco delle masserizie.

Infine, questione di estrema rilevanza benché estranea al rinnovo contrattuale in atto, ma in grave ritardo di anni e di cui si è proposta la trattazione contestuale nell’identica sede della Funzione Pubblica, quella dell’introduzione della PREVIDENZA COMPLEMENTARE anche nel Comparto Difesa e Sicurezza per l’integrazione della pensione in coloro che vedranno calcolate le relative retribuzioni su base esclusivamente contributive e per l’intera durata del servizio (assunti dopo il 1995) che nel giro di qualche anno vedranno decurtare la propria pensione di oltre il 50%.
Per concludere, ci riserviamo di fornire a tutti i Colleghi/e ogni ulteriore e utile aggiornamento.
Fraterni Saluti

Leo BENEDUCI – Segretario Generale OSAPP

Redazione OSAPPoggi

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