
La bozza di nuovo regolamento di servizio è solo la punta dell’iceberg di una gestione purtroppo approssimativa e che, nonostante sforzi anche nostri (reali quanto vani) non riesce a decollare.
Il paradosso della attuale politica penitenziaria sta raggiungendo nuovi livelli: il GIO (Gruppo di Intervento Operativo), prima ancora di nascere, ha già subito un cambio al vertice per “questioni interne”. Ma la vera emergenza è che per alimentare questa nuova struttura già disciplinata dalla bozza del ” nuovo regolamento di servizio ” si sta sguarnendo ulteriormente l’organico degli istituti prelevando il personale già formato per il pronto intervento in sede locali..
Intanto qualche direttore generale al DAP, forte dell’esubero di risorse, si permette di dire “chi vuole può andarsene”. Negli istituti il personale che aveva acquisito competenze specifiche nelle tecniche di immobilizzazione viene dirottato nei corsi GIO (anche se un buon 25% ha già rinunciato).
E in questa girandola dell’assurdo, abbiamo direttori che si dividono tra più sedi (vedi Livorno e Sollicciano, e tra l’altro, non solo in termini di disordini, esistono “strane” similitudini in termini di scelte e defenestramenti tra Sollicciano e Avellino) con comandanti itineranti, e detenuti che vengono spostati da una struttura all’altra senza alcuna logica apparente.
L’OSAPP continua a indicare l’agenda del DAP: dopo le nostre denunce, hanno anticipato la revoca delle forfettarie e improvvisato un regolamento di servizio, anche se, prima o poi in qualche “luogo” del Paese, dovranno chiarire oltre alle vicende delle ingentissime spese per le missioni forfettarie anche le vicende degli alloggi e dell’organico del Dap del 164% superiore alle previsioni, oltre ad ulteriori vicende, se non altro, in base al principio che tutti i nodi arrivano al pettine.. Nel frattempo però già esistono autovetture e loghi attestanti l’ormai famoso GIO acchè prevalga il principio che al Dap la forma eccede anzi sostituisce la sostanza (che oramai è merce assai rara) e spostano il personale formato per creare nuclei di pronto intervento, così come domani fingeranno di occuparsi dei suicidi, e presto – vedrete e udite – scopriranno persino l’emergenza fentanyl.
Un abbraccio con calore e affetto a tutti
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
La verità è che invece di affrontare i problemi, li spostano come polvere sotto il tappeto. Ma noi dell’OSAPP continueremo a denunciare questa gestione che mette a rischio la sicurezza degli istituti.
È ora che qualcuno al DAP capisca che spostare persone e problemi non è una strategia, è una resa.