di Leo Beneduci_ Nell’Amministrazione Penitenziaria esiste una forma di intelligenza che non risolve, ma complica. Non distribuisce, ma accumula. Non pianifica, ma improvvisa. È l’intelligenza provveditoriale: un algoritmo che trasforma ogni emergenza in routine e ogni routine in sciagura. Il caos non è un effetto collaterale. È il terreno elettivo della scuole di pensiero e di inazione. Nel Dap quelle milanese e quella calabro-piemontese stanno facendo “scuola. La prima è oggi guidata guidata da un Dirigente Generale cresciuto nelle carceri lombarde e approdato al terzo piano di Largo Daga, da cui dispensa ordini in tempo reale: “Procedi disciplinatamente”, “prendi quel direttore appena uscito dal corso — è in treno, sbrigati — e piazzalo in un carcere di I livello superiore, anzi dagli anche le sostituzioni”. La seconda che invece fa di tutto per trasformare un sistema di collaborazioni e dialoghi comunque collaudati, in una gestione padronale. Due scuole diverse, ma accomunate da un tratto inconfondibile: l’assenza di razionalità. Non ci credete? Basta leggere le norme. La Regola Penitenziaria Europea n. 54 impone la formazione del personale per le perquisizioni e la prevenzione del traffico di droghe. Non è un’opinione: è un obbligo. Eppure, a Milano, il Provveditorato sembra ignorarla. Il 10 ottobre 2025, a San Vittore, si sono registrati due morti e tre malori gravi, verosimilmente legati a oppiacei, psicofarmaci e alcolici artigianali. Si dirà che gli agenti non hanno effettuato i controlli. Ma nessuno stigmatizzerà l’omessa formazione. Eppure è lì che nasce il problema. I cani antidroga sono addestrati. Gli agenti, invece, sono lasciati all’improvvisazione. Le direttive provveditoriali si limitano a prescrivere i “prescritti controlli”, ignorando ogni principio di prevenzione. Anche il Piemonte può essere scrutinato attraverso la lettura delle norme la cui attuazione non viene garantita dal Provveditore “sponsorizzato” che dovrebbe fare un passo indietro di fronte all’evidenza. In Piemonte, l’art. 8 del D.Lgs. 444/1992 attribuisce ai Provveditorati la competenza per individuare le esigenze quantitative e qualitative del personale. Ma il Provveditorato di Torino ha deciso di ignorarlo. Un intero contingente per un carcere di III livello inviato in una sola sede — chissà perché — mentre altrove, chissenefrega. Non è più una questione di errori. È una deriva gestionale. L’OSAPP non smetterà mai di dirlo e denunciarlo. Servono:
una valutazione seria e trasparente dell’efficienza dei Provveditorati; l’attivazione di corsi antidroga per i poliziotti e la presenza fissa dei cinofili nelle carceri (i cani sono un deterrente anche per le aggressioni). Un richiamo istituzionale ai Provveditorati, affinché comincino a esercitare le proprie funzioni secondo legge, buon senso e responsabilità può servire, ma forse non basta più. La sicurezza penitenziaria non può essere affidata a formule astratte, algoritmi sbagliati o solo a quadrupedi addestrati. Serve intelligenza operativa, formazione continua e rispetto delle norme. Serve un’Amministrazione fatta di persone competenti, non di registi del disordine. Il tempo delle favolette provveditoriali è finito. Ora serve un atto politico chiaro e coraggioso, prima che l’intelligenza amministrativa diventi una barzelletta. E la barzelletta, come già accade, può diventare tragedia. Soprattutto, rimuovere un direttore può essere facile, anche fraintendendo i fatti e non tenendo in conto i risultati e le esigenze del personale come dell’utenza, magari solo in virtù di una segnalazione telefonica interessata e strumentale (sic!); ma rimuovere un Provveditore che lavora male e non ne azzecca una nemmeno per caso, può risultare di vitale importanza.. Fraterni saluti a tutti._ Nota per le redazioni_ Si autorizza la libera riproduzione del presente comunicato citando la fonte “OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria”. Interviste con il Segretario Generale OSAPP Leo Beneduci, disponibili previa richiesta, scrivere a osappoggi@gmail.com .
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP

