di Leo Beneduci_ “HEY TU, LAVORI AL PROVVEDITORATO? SENTI QUESTA: PROVVEDITOCASA HA LE SOLUZIONI IMMOBILIARI PER GLI AMMINISTRATIVI NELLE CASERME AGENTI.”_ Il Sottosegretario insiste sulla politica delle assunzioni (giustamente) ed è così che, qualora vi fossero posti disponibili, le caserme si riempirebbero di nuovi poliziotti che comunque sono sempre assai meno di quelli che se ne vanno e che servirebbero. Fortunatamente, a partire dal Dap nessuno si preoccupa di chiedere, prima della fine dei corsi ed in via preventiva se ci siano letti disponibili. Perché tanto, si sa, se lavori al Provveditorato il posto letto è assicurato ma in altre situazioni occorre che ti arrangi. Non servono recensioni, basta fare un giro a Padova per scoprire che nella caserma agenti — quella pensata per chi indossa la divisa — hanno trovato ospitalità dirigenti amministrativi. A Sollicciano, invece, la caserma è diventata una foresteria per il comparto funzioni centrali, funzionari giuridico-pedagogici, assistenti tecnici del PRAP etc.. La caserma è aperta a tutti. Tranne ovviamente che agli agenti. Il Provveditore del Triveneto ha appena destinato ad altro incarico (rimosso si dice in italiano) il Direttore del carcere di Venezia per non essersi prodigato nell’accoglienza delle poliziotte neo-assunte nella caserma agenti che, a dirla tutta, non avrebbe ancora l’agibilità in particolare per l’impianto elettrico (in una città lagunare ndr.) Un gesto che, in teoria, anzi già in pratica dovrebbe segnare una grossa svolta… per parecchie figure. Si narra che problemi e ‘cazziate’ analoghi si siano verificati anche in altre sedi, perché la prassi è oggi questa, basta trovare il capro espiatorio, prima gli agenti, poi i comandanti e adesso anche i direttori, nulla di più democratico di quanto i dirigenti generali stanno attuando. Ma nel frattempo, sempre a Padova, gli alloggi collettivi della caserma destinata agli agenti ospitano comodamente personale che non lavora nemmeno lì. Ma si sa, la geografia è un’opinione. E il buon senso pure. Intanto, le difficoltà abitative non risparmiano nessuna regione. La Toscana, anche in questo, detiene il primato negativo. Se lavori al PRAP, il letto nella caserma di Sollicciano è tuo. Se hai familiari, anche non dipendenti, a “Solliccianino” si trova sempre un posto. Se sei il Direttore di Solliccianino, l’alloggio di servizio della casa circondariale di Prato non si nega mai. Basta che nessuno apra la porta di quello del comandante, perché lì si rischia di scoprire che è completamente inutilizzato. Nel frattempo, si cercano letti per i nuovi agenti. Quelli che Delmastro spinge per assumere, quelli che dovrebbero garantire sicurezza e presenza, operatività e che, per fortuna, sono meno del previsto sennò per alloggiarli sarebbe anche peggio visto che nessuno si è chiesto dove dormiranno. A tutto si pensa, tranne che alla funzionalità degli alloggi di servizio, che dovrebbero garantire la reperibilità di comandanti e direttori. Si dimentica il vincolo di destinazione e uso delle caserme, nate per ospitare gli agenti, ma trasformate in foresterie privilegiate per chi ha il tesserino giusto e le amicizie ancora più giuste. Come mi spiegava qualcuno, se non si vuole rimanere delusi conviene aspettarsi sempre il peggio, che con l’amministrazione penitenziaria sicuramente non ci si sbaglia mai. Un abbraccio come mille abbracci. _Nota per le redazioni_ Si autorizza la libera riproduzione del presente comunicato citando la fonte “OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria”. Interviste con il Segretario Generale OSAPP Leo Beneduci, disponibili previa richiesta, scrivere a osappoggi@gmail.com .
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP

