“Ci sentiamo offesi e indignati perché dopo aver salvato vite alla fine veniamo additati come assassini. Veniamo minacciati con presunti pacchi bomba, scritte sui muri ma quel giorno abbiamo portato fuori venti detenuti che oggi sono vivi grazie a noi.
Siamo stati eroici, non assassini”. E’ il contenuto di una lettera scritta dagli agenti di polizia penitenziaria di Modena dopo le ennesime minacce ricevute nei giorni scorsi dagli anarchici che hanno manifestato davanti al carcere, chiedendo la verità sui nove detenuti morti durante la rivolta dell’8 marzo.
“Non siamo criminali; siamo poliziotti che hanno impedito che decine di detenuti prendessero possesso non solo del carcere ma anche della città. Chiediamo semplicemente rispetto. Non ci stiamo a queste provocazioni; insulti, minacce e accuse infondate. Ci meritiamo medaglie al valore civile per aver evitato stupri, evasioni, per aver evitato che i detenuti più fragili venissero ammazzati dagli altri. Per aver evitato che venti dei fuggitivi morissero dopo l’ingestione dei farmaci. Le loro famiglie oggi dovrebbero ringraziarci per il nostro coraggio; per i nostri valori”.
Fonte: ilrestodelcarlino.it
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