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Il “Festival del libro sociale e di comunità” fa tappa nel carcere minorile di Bari

L’assessore Francesca Bottalico: «La cultura in senso ampio è la cura necessaria per contrastare la marginalità».

Nella giornata di ieri il Festival del libro sociale e di comunità “Ciascun lettore, ciascuna lettrice”, promosso dall’assessorato comunale al Welfare, dal Centro per il libro e la lettura e da #Barisocialbook ha fatto tappa all’interno dell’Istituto penale minorile “Fornelli” di Bari per uno degli ultimi appuntamenti di questa edizione.

Il festival, organizzato dall’associazione Idee in collaborazione con la cooperativa Aliante e dalla cooperativa Progetto Città – Biblioteca dei ragazzi/e, ha attraversato in questi mesi gli spazi sociale per leggere del Comune di Bari, il faro borbonico, gli spazi sociali per leggere dislocati nelle periferie e altri luoghi della città, per giungere al Fornelli, una delle destinazioni naturali per chi voglia realizzare inclusione, promuovere cultura e, di conseguenza, fare educazione.

La giornata, alla quale ha partecipato l’assessore al Welfare Francesca Bottalico, è stata aperta dal laboratorio “Visioni e parole” curato da Florisa Sciannamea, Cinzia Ponticelli, Rosanna Superbo e Mariateresa Monniello per proseguire nel pomeriggio con la testimonianza di Luciano Pegorari e Francesca Piccoli (Falvision editore) e concludersi con la presentazione del libro di Davide Ceddia “Piinze che la capa tò” (Edizioni dal Sud).

«La cultura in senso ampio è la cura necessaria per contrastare la marginalità, l’occasione per promuovere la comunità attraverso azioni di crescita personale e di inclusione – ha dichiarato l’assessore al Welfare Francesca Bottalico, intervenuta all’incontro. Il Festival del Libro sociale e di Comunità nasce proprio per realizzare questi obiettivi, proponendo temi, incontri e laboratori di lettura diffusi in città negli Spazi sociali per leggere, nati nei vari quartieri grazie all’impegno dell’assessorato e della rete di Bari Social Book, e nei luoghi di cura e di educazione, come accaduto oggi nel carcere minorile. Quella odierna è stata un’esperienza di incontro straordinario e un’opportunità per chi come questi ragazzi non può accedere facilmente ai luoghi della cultura per evidenti motivi, di aprirsi a nuove riflessioni e vissuti diversi dai loro. Siamo convinti che investire sulla cultura e sulla comunità possa realmente offrire a tanti ragazzi coinvolti nel circuito penale una ragione in più per fare delle scelte diverse. Anche per questo continuiamo a investire nella creazione di luoghi di crescita e formazione, e a giorni inaugureremo una nuova grande biblioteca pensata in particolare per gli adolescenti e i giovani».

La manifestazione è stata realizzata nel rispetto delle attuali norme antiCovid-19.

 

 

Fonte: bariviva.it

Redazione OSAPPoggi

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