
“È sorprendente come il Governo abbia impiegato solo due mesi per nominare il nuovo Garante dei detenuti dopo la scomparsa del compianto D’Ettore, mentre il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – il Dap resta pericolosamente acefalo dopo le dimissioni del Capo Dipartimento Russo,” dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP.
“Le improvvise dimissioni di Russo sono un segnale allarmante che non può essere ignorato. Chi arriverà al vertice del DAP si troverà evidentemente di fronte a una realtà ben diversa da quella prospettata, con un gruppo di potere consolidato che opera attraverso canali non istituzionali, come dimostrato dalla gestione delle missioni forfettarie da svariate centinaia di migliaia di euro di Biella, al Beccaria di Milano nonché verso altre strutture nonostante ciò ancora malfunzionanti.”
“Mentre il palazzo di Largo Luigi Daga resta senza capo né coda, gli istituti penitenziari sono allo stremo. Il personale è in burnout, sempre più spesso sospeso per inchieste giudiziarie che colpiscono gli operatori ma non i veri responsabilità del disastro amministrativo. Contemporaneamente, il DAP continua a rinforzare uffici centrali già ipertrofici con chiamate nominative, svuotando ulteriormente le carceri.”
“Chiediamo al Governo di dimostrare la stessa solerzia mostrata per la nomina del Garante anche per il vertice del DAP – prosegue il sindacalista. Il sistema penitenziario non può permettersi un vuoto di potere che lascia campo libero a dinamiche opache e decisioni prese fuori dalle sedi istituzionali.”
“È tempo”, conclude Beneduci, “che si ripristini una governance trasparente ed efficace del sistema penitenziario, prima che l’attuale gestione porti a ulteriori danni irreparabili.”