
L’OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria denuncia con la massima fermezza il gravissimo episodio occorso ieri presso la Casa Circondariale di Civitavecchia, dove alcuni appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria sono stati brutalmente aggrediti da un detenuto. Durante l’attività di passeggio, un Agente ha rilevato che un detenuto indossava, in violazione del regolamento, una felpa con cappuccio. Alla legittima richiesta di consegna dell’indumento, il ristretto ha reagito con pesanti minacce, dichiarando testualmente di voler «bucare» e «tagliare la faccia» all’Agente. Più tardi, nel corso del cambio turno MOS e con l’ausilio della Sorveglianza Generale, il detenuto è stato condotto al “casellario” per restituire il capo d’abbigliamento. Alla presenza del Comandante di Reparto, che tentava di riportarlo alla calma, il ristretto ha tentato di colpire il dirigente ed è stato prontamente bloccato. L’azione violenta, tuttavia, è degenerata: gli Agenti presenti sono stati bersagliati con calci, pugni e morsi, riportando lesioni che hanno reso necessario il ricorso al pronto soccorso dell’ospedale locale, dove è stata emessa una prognosi di 7 giorni. Il detenuto risulta assegnato alla Sezione 1C – formalmente a regime ordinario, ma di fatto teatro di gravissime criticità per la concentrazione di soggetti altamente problematici. Nonostante ciò, la sezione viene presidiata da una sola unità di Polizia Penitenziaria, in aperta violazione del Piano Interno di Lavoro (P.I.L.). Il “rinforzo 1C” previsto nel Mod. 14 verrebbe puntualmente sacrificato per coprire altre carenze di organico, esponendo il Personale presente a rischi inaccettabili. Nei giorni precedenti l’aggressione, erano state già segnalate con regolari relazioni di servizio, armi rudimentali rinvenute all’interno della stessa sezione, testimonianza di un contesto detentivo gravemente instabile e pericoloso. «Siamo di fronte all’ennesima, intollerabile aggressione che dimostra quanto l’Istituto di Civitavecchia sia ormai al collasso – ha così duramente commentato il Segretario Generale dell’OSAPP Leo Beneduci – È inammissibile che una sezione notoriamente critica venga affidata a un solo Agente, violando ogni parametro di sicurezza. Chi oggi porta addosso lividi, morsi e una prognosi medica di 7 giorni non è un numero, ma un servitore dello Stato abbandonato da un’Amministrazione assente. La Direzione, il Provveditorato del Lazio ed il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non possono più ignorare una realtà in cui il Personale, quotidianamente, si fa scudo con il proprio corpo per compensare organici insufficienti e dotazioni inadeguate. Pretendiamo l’immediata ricostituzione del rinforzo 1C, una revisione urgente del P.I.L., l’invio di ulteriore personale e strumenti di difesa idonei a fronteggiare soggetti dichiaratamente violenti. Se non arriveranno risposte concrete e tempestive, l’OSAPP metterà in campo ogni forma di mobilitazione sindacale per tutelare l’incolumità e la dignità professionale dei nostri Agenti. Non resteremo a guardare mentre lo Stato volta le spalle ai suoi Uomini e alle sue Donne in uniforme.»
Ufficio stampa OSAPP