
di Leo Beneduci_ Agenti di trincea senza un letto mentre i “forfettari” accumulano straordinari denari e sistemazioni di lusso.
Il personale di Polizia penitenziaria di trincea è sempre più costretto a “permanere” in servizio per esigenze operative determinate da carenze e criticità. Nonostante questo sacrificio quotidiano, quando il comune appartenente al Corpo, privo di santi in Paradiso, chiede una sistemazione decorosa in caserma, si sente rispondere con un secco rifiuto. Chiedete e vi sarà negata la facoltà di alloggiare ai sensi dell’art. 18 della legge 395/1990 in caserma. Questo è il trattamento riservato a chi lavora nelle sezioni detentive a diretto contatto con la popolazione detenuta. Intanto i membri del GIF (Gruppo Incremento Forfettario) non solo percepiscono 110€ al giorno di indennità, ma accumulano anche fino a 100 ore di straordinario mensile guadagnando in pochi giorni lo stipendio di un comune appartenente al Corpo, come detto, privo di santi in Paradiso. E mentre chi è in trincea cerca disperatamente un posto dove riposare, loro alloggiano comodamente in sistemazioni garantite e magari hanno anche lo spogliatoio con il letto in caserma. Il piano dell’edilizia penitenziaria continua a investire in nuove celle, ignorando completamente le esigenze basilari del personale comune e, lo ribadiamo, privo di santi in Paradiso che peraltro comprende almeno il 95% degli appartenenti al Corpo. Una disparità di trattamento che grida vendetta! È questa la considerazione che l’Amministrazione riserva a chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza negli istituti a costo di enormi sacrifici personali? Per intanto, qualcuno tra un saltello e l’altro durante le cerimonie di giuramento dei corsi rassicura madri, padri, fratelli e sorelle dei neo agenti e c’è chi afferma che nessuno come quello, a parità di posizione politica, ci ha mai messo la faccia. Ma, ci chiediamo, che “faccia” sarà mai quella mostrata, se coloro che dal corso vanno a lavorare in carcere, perché come la stragrande maggioranza dei Colleghi/e non hanno santi in Paradiso, scoprono subito e sulla propria pelle, che tra il dire e il fare, tra i sogni e la realtà, c’è di mezzo molto più di un mare?
Fraterni Saluti a tutti.
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP