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Carcere Brissogne, il presidente Lavevaz: «Importante stabilizzare la direzione della casa circondariale»

Un confronto sul nuovo Protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia e la Regione relativo alla gestione della casa circondariale di Brissogne è andato in scena questa mattina, giovedì 4 marzo, a Palazzo regionale.

All’incontro erano presenti il presidente Erik Lavevaz, l’assessore alla Sanità salute e Politiche sociali Roberto Alessandro Barmasse e il provveditore regionale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Pierpaolo D’Andria; presenti anche la Direttrice dell’Ufficio II – Detenuti e trattamento Catia Taraschi e l’attuale Direttrice incaricata della casa circondariale, Antonella Giordano.

«Il nuovo Protocollo – si legge in una nota – andrà a prendere il posto di quello sottoscritto nel 2007 e ridefinisce il quadro dell’azione su alcuni dei temi centrali della vita dell’istituto carcerario valdostano: tra questi figurano la gestione della sanità carceraria, che è in capo alla Regione, il lavoro sul reinserimento sociale e lavorativo (formazione, alfabetizzazione linguistica e informatica), il benessere delle persone detenute e di tutto il personale coinvolto nella gestione della struttura.

Il documento riporta anche gli impegni riguardanti la territorializzazione della pena e la stabilità delle funzioni di direzione e comando del
personale, nell’ottica di favorire il rapporto con il contesto valdostano e la strutturazione di progetti di respiro più ampio».

Nuovo protocollo

«Il nuovo Protocollo – spiega Lavevaz – pone le basi per un rilancio della collaborazione tra il Ministero e gli enti del territorio, a partire dalla Regione, consentendo di costruire un dialogo costante che possa essere fruttuoso per tutti i soggetti coinvolti.
Lavoriamo per fare in modo che la complessità del sistema della Casa circondariale possa armonizzarsi con il contesto valdostano.

Credo sia importante lavorare al ne di ottenere una stabilizzazione della direzione della casa circondariale e un organico dell’istituto adeguato alle esigenze di rieducazione e di sicurezza del medesimo. Una certa stabilità e omogeneità della popolazione carceraria potrà costituire un’importante garanzia per la buona riuscita delle iniziative di istruzione, formazione e avvio di attività economiche e lavorative sostenute dalla Regione. Sarà centrale, in questo senso, il ruolo del Garante dei detenuti, così come l’azione fondamentale del volontariato carcerario».

L’assessore Barmasse ha aggiunto: «Alle attività realizzate in questi anni si è affiancata nell’ultimo periodo una particolare attenzione agli aspetti sanitari, cui è stata data priorità nel delicatissimo contesto della pandemia vissuta all’interno di una struttura come quella di Brissogne. Uno sforzo specifico è stato quello relativo ai vaccini: dopo aver vaccinato tutto il personale, iniziamo oggi la campagna che coinvolge la popolazione carceraria, in un intervento che è il primo nell’area che comprende Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta».

Dialogo fondamentale

Secondo D’Andria «il rinnovo del Protocollo consentirà di ristrutturare il dialogo tra le amministrazioni: un dialogo
fondamentale per migliorare la contestualizzazione della casa circondariale sul territorio valdostano, insieme alle attività volte al reinserimento e alla valorizzazione delle competenze del personale. Colgo l’occasione per esprimere apprezzamento per la campagna vaccinale che ha coinvolto il carcere valdostano: una campagna tempestiva e ben organizzata, che ha garantito la sicurezza sanitaria in una struttura così particolare».

 

 

Fonte: gazzettamatin.com

Redazione OSAPPoggi

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