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Carcere Avellino,storia infinita di eventi critici: detenuto marocchino provoca caos in carcere e Pronto Soccorso

Avellino, 3 luglio 2023 – La recente assegnazione del detenuto marocchino A.D. alla Casa Circondariale di Avellino ha scatenato una serie di eventi critici, mettendo a repentaglio l’ordine e la sicurezza sia del Penitenziario locale che del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Moscati.

Il detenuto in questione è un incendiario seriale, responsabile di un incendio che ha causato il ricovero di otto Poliziotti Penitenziari per intossicazione da fumo, di cui uno con fratture e una prognosi di 30 giorni. Sorprendentemente, l’incendio è stato appiccato dallo stesso detenuto.

La struttura penitenziaria di Avellino si è dimostrata inadeguata nella gestione di detenuti problematici, come denunciato in precedenza dal Segretario Generale OSAPP, il dottor Leo Beneduci. A causa della mancanza di spazi adeguati, il recluso è stato collocato in una cella in comune con altri detenuti di simili origini africane.

Le intemperanze del detenuto sono state punite con violenza dai compagni di cella, tanto che l’uomo è uscito dalla cella con profonde ferite alla testa, alle mani e ai genitali, in seguito a un tentativo di evirazione con l’utilizzo di lamette. La gravità delle ferite ha richiesto un ricovero urgente tramite il servizio di emergenza 118.

Tuttavia, la situazione non si è conclusa qui. Una volta arrivato al Pronto Soccorso, nonostante le abbondanti perdite di sangue, il detenuto ha continuato a mostrare comportamenti violenti e dissociati, con grida udibili in tutto l’ospedale. Il personale di sicurezza ha dovuto allertare i Carabinieri e la Polizia di Stato, che hanno presidiato il Pronto Soccorso insieme agli Agenti Penitenziari fino al termine delle prestazioni sanitarie al detenuto agitato.

Ancora una volta, si ripropone l’illusorio tour penitenziario di detenuti problematici e psichiatrici nel distretto Campano, assegnato a strutture non idonee. Queste criticità erano già state accertate da parte dell’Ufficio del  Provveditorato competente, creando così una divisione tra istituti di serie A e di serie B.

La vicenda evidenzia la necessità di adottare soluzioni a lungo termine per affrontare il problema dei detenuti problematici e garantire una gestione adeguata e sicura all’interno delle strutture penitenziarie, al fine di preservare l’ordine e la sicurezza del Personale di Polizia Penitenziaria e degli altri detenuti ivi presenti.

 

Redazione OSAPPoggi

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