
di Leo Beneduci_ IL REGALO DI PASQUA: OVETTI DI DROGA E ORDINI IMPOSSIBILI. È FACILE DIRE “FATE QUESTO”, SENZA METTERE IN CAMPO I MEZZI NECESSARI. – Durante le feste di Pasqua, mentre nelle case degli italiani si scartano uova di cioccolato, i poliziotti penitenziari in trincea dovranno cercare “ovetti” di ben altra natura – ovuli contenenti sostanze stupefacenti che entrano negli istituti senza che il personale abbia gli strumenti adeguati per contrastarli. Con organici fisiologicamente ridotti rispetto ai turni dei giorni feriali, le sorprese in servizio saranno particolarmente amare. Le tensioni nelle sezioni detentive, soprattutto in quelle dell’Alta Sicurezza, aumenteranno inevitabilmente, trasformando gli istituti in pentole a pressione pronte ad esplodere. Da mettere in conto già in questa Pasqua e poi in crescita le malattie da stress, con effetti che hanno già iniziato ad ampliarsi grazie alle “stanze dell’amore (amplessi)”.
Il DAP ha disposto sulla carta controlli nelle sezioni ordinarie per prevenire il traffico di stupefacenti e la chiusura dei detenuti, riproponendo il consueto approccio della “disposizione in bianco“: l’imposizione di una regola NON ABBINATA ALL’ORGANIZZAZIONE DETERMINA CHE I POLIZIOTTI PENITENZIARI LAVORINO AL BUIO! Tali disposizioni equivalgono, non ci stancheremo mai di dirlo, all’ennesimo armiamoci e partite (senza armi) del Dap verso il territorio. La chiusura scriteriata (senza i necessari accorgimenti quali un organico adeguato nelle relative sezioni) dei detenuti dell’Alta Sicurezza e il presidio di quelle ordinarie senza piani antidroga è come chiudere il recinto del bestiame quando i lupi sono già entrati. Da un lato abbiamo la prescrizione della chiusura, dall’altro la mancanza totale di strumenti per gestirne le conseguenze e per contrastare i traffici illeciti.
La distinzione tra disposizione e organizzazione dovrebbe essere fondamentale in ambiti come quello penitenziario: la disposizione si riferisce all’atto di impartire ordini o prescrizioni, stabilendo cosa deve essere fatto, mentre l’organizzazione riguarda la predisposizione delle condizioni e dei mezzi necessari per rendere attuabile la prescrizione. Il dipartimento ha disposto, ma non ha impartito direttive, lasciando spazio a incertezze operative. Quando un ordine viene dato senza le condizioni per eseguirlo, genera problemi operativi e aumenta il disagio. Se poi aggiungiamo l’assenza di un servizio antidroga strutturato durante le festività (che come OSAPP stiamo richiedendo da tempo e vanamente) il risultato è devastante. Servono reparti antidroga e antisommossa in ogni istituto, con cani addestrati e strumentazioni adeguate, non poliziotti abbandonati a se stessi che devono improvvisare controlli con mezzi di fortuna. La droga è il motore di buona parte delle tensioni in carcere. Non dotare gli agenti di strumenti per combattere questo fenomeno, soprattutto nei periodi critici come le festività pasquali, è un atto di irresponsabilità istituzionale grave ed intollerabile. Mentre i poliziotti penitenziari cercheranno di garantire la sicurezza con organici ridotti, i trafficanti coglieranno l’occasione per aumentare il flusso di ovuli all’interno degli istituti. È questa la vera “sorpresa” che attende i nostri agenti a Pasqua: ordini impossibili da un lato, emergenza droga dall’altro, e il DAP che continua a restare sordo alle nostre richieste di misure concrete.
Fraterni Saluti a tutti.
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP