
di Leo Beneduci_ A come Avellino, hanno chiuso la sezione alta sicurezza mostrando fragilità istituzionale: bastava il 14 bis e un travaso controllato, invece si è preferita la resa. Il GIO mandato come ultima carta si è rivelato un bluff totale.
B come Biella dove i trasferimenti partono con uno squillo di telefono, non come nelle trincee dove non puoi permetterti di dire che hai bisogno di alleggerire la tensione.
C come Cuneo, si completa un sistema che procede per approssimazioni: forte contro i servitori dello Stato, debole con i detenuti.
D come Dogaia di Prato che rappresenta tutto ciò che le anonime trincee non sono! Ma quanto durerà questo metodo? Cosa ne sarà dei poliziotti che operano sotto comandante e direttore temporanei?
DAP – Di Domenico assistita da Parisi che ha trasformato ogni nomina in un gioco dell’oca. A San Gimignano hanno trovato il comandante e dirottato il direttore, a Firenze Sollicciano non si sono accorti che il nuovo direttore già c’era: promossa sul campo.
La soluzione ad Avellino è stata sparpagliare detenuti facinorosi, rampolli della criminalità poco più che maggiorenni, nelle strutture d’Italia. I poliziotti delle anonime trincee si sono visti arrivare questo regalo avvelenato senza preparazione né supporto, esposti a rischi evitabili.
L’amministrazione usa due pesi e due misure: severità estrema contro il personale, tolleranza verso chi mette a repentaglio la sicurezza. I servitori dello Stato perseguiti per ogni mancanza, per i detenuti violenti sempre giustificazioni e soluzioni di comodo.
Il risultato è spreco di risorse, operazioni improvvisate che moltiplicano le emergenze. L’ABC del DAP e il metodo Dogaia dimostrano assenza totale di visione strategica, trasformando ogni decisione in un esperimento pericoloso sulle spalle di chi lavora sul campo.
È tale l’Amministrazione che professa, ma solo a parole, la propria assoluta competenza ed equanimità nel trattare le sorti dei Poliziotti Penitenziari e che nei fatti agisce completamente al contrario persino smentendo quello che qualche autorità politica del Dicastero afferma?
Altro che Polizia Penitenziaria uguale alle altre Forze di Polizia!
Perché continuiamo a prenderci e a farci prendere in giro?
Un abbraccio come mille abbracci.
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP