Due agenti di Polizia penitenziaria del carcere di Arezzo erano accusati di aver sottratto soldi che amministravano per conto dei detenuti. Rischiavano una pesante condanna e il posto di lavoro. Finiti a giudizio per peculato, falso materiale e appropriazione indebita per 5 mila euro, sono usciti assolti dal processo celebrato davanti al tribunale riunito in composizione collegiale, con presidente il giudice Giovanni Fruganti.
“Il fatto non sussiste”, ha sentenziato il tribunale dopo che la stessa procura, con il pm Chiara Pistolesi, aveva chiesto l’assoluzione per la mancata evidenza dei reati. Anzi, si sarebbe trattato di un equivoco. I due agenti all’epoca dei fatti, nel 2016, erano addetti all’Ufficio conti correnti dell’Istituto Penitenziario. Gestivano la contabilità dei carcerati della Casa circondariale di via Garibaldi, che doveva essere vistata e ratificata alla fine di ogni mese da parte del Ragioniere contabile del carcere.
Fonte: corrierediarezzo.corr.it
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