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Ai domiciliari litiga con la madre: “Voglio tornare in carcere”, ma il giudice lo scarcera e lo rimanda a casa

GALATONE (Lecce)

In poco più di anno ha vissuto esperienze di vita una più complessa dell’altra. Vittima di un’aggressione all’uscita di un bar ha rischiato di morire dissanguato; dopo una lunga convalescenza sono iniziati i guai con la giustizia prima con un arresto per droga e poi con le pistolettate contro l’auto della zia sotto casa della donna dove aveva deciso di vivere; infine, nei giorni scorsi, un litigio con la madre che gli è valso l’arresto in carcere mentre si trovava ai domiciliari dove si era trasferito da qualche mese.

Dario Potenza, 22enne di Galatone, desiderava tornare dietro le sbarre. Con sua madre i rapporti non erano idilliaci. E l’altro giorno ha esasperato gli animi per indurre i carabinieri ad arrestarlo e accompagnarlo a Borgo “San Nicola”. Una furia quando i militari del paese sono arrivati in casa. Potenza continuava a lanciare vasi di fiori dal bancone; minacciava di morte la madre e di mettere fuoco all’abitazione anche alla presenza dei militari. La convivenza, insomma, era arrivata ad un punto di non ritorno. E il ragazzo, su espressa volontà, è finito in carcere. Per due notti, però.

Subito dopo l’udienza di convalida, infatti, il giudice ha rigettato la richiesta di misura cautelare come sollecitato dal suo avvocato difensore Luigi Casarano disponendo che rimanga ai domiciliari magari con una variazione del domicilio nell’ambito del procedimento per droga.

Ora, però, si pone un’altra questione per il giovane: il paradosso è che il giovane ha fatto rientro a casa dove vive la madre con cui ha litigato solo pochi giorni fa in attesa di trovare qualcuno che lo possa accogliere. e non sarà una cosa facile. Di certo a 22 anni, con tutti gli sbagli commessi, la vita di Potenza si fa tutta in salita.

 

 

 

Fonte: corrieresalentino.it

 

Redazione OSAPPoggi

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